Artec scansiona i resti di un relitto romano
Si dice che il genere umano sappia di più sui misteri dell'universo che sui mari del nostro pianeta. Il meraviglioso mondo sottomarino nasconde veri e propri tesori sommersi. E una volta trovati, è meglio tenerli al sicuro. L'anno scorso Artec ha contribuito a preservare i manufatti in legno di un relitto romano del V secolo trovato nel Tunnel di Olbia in Italia.
Foto dei manufatti in legno
La società di restauro italiana Legni e Segni della memoria ha commissionato la digitalizzazione dei resti. Il loro lavoro è il consolidamento e il restauro di manufatti archeologici in legno. In collaborazione con l'Università di Salerno, hanno scannerizzato in 3D questi antichi manufatti in legno. Per catturare i resti archeologici del relitto romano è stato utilizzato uno scanner Artec MH. La scansione della parte in legno, lunga circa 1 metro, ha richiesto circa 6 minuti. Gli specialisti dell'università hanno trascorso un'intera giornata a sperimentare: volevano vedere fino a che punto i risultati della scansione differissero se uno degli artefatti in legno fosse stato bagnato, per esempio. Si è scoperto che il pezzo imbevuto di acqua, rifletteva la luce della lampadina di più che il pezzo asciutto.
Post processing in Artec Studio
Dopo la post-elaborazione in Artec Studio, il modello 3D è stato modificato in Geomagic design e successivamente esportato in un ambiente CAD per ulteriori esami e modifiche. L'Università di Salerno ha acquistato il suo scanner Artec da Abacus, rivenditore autorizzato di Artec in Italia.
Modello 3D di una parte in legno
Il modello 3D texturizzato di un resto del relitto romano
Legni e Segni della memoria, la società che ha ordinato la scansione dei reperti, utilizzerà il materiale 3D finale per introdurre un metodo di dimostrazione e catalogazione di artefatti archeologici.
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Per saperne di più sull'attività di scansione dell'Università di Salerno, sentiti libero di contattare il capo insegnante su questo progetto, Salvatore Barba a sbarba@unisa.it.